Di Andrea Calzavara
Biografia
Musk Ming nasce nel 1979 a Tianjin. È costretto a trascorrere la propria infanzia all’interno di un complesso militare nei sobborghi della città del nord-est a causa del padre che lo obbliga a laurearsi in informatica, nonostante volesse frequentare una scuola d’arte. Nel 2003 visita un amico a Berlino, capitale europea in cui si trova subito a suo agio: “Coming from China, where everywhere is full of people, I found Berlin quiet, green and spacious. The Germans were straightforward and spoke their mind. I liked all that.” Decide così di trasfervisi nel 2005 e inizia un corso di graphic design. Man mano si ritaglia un posto nel panorama artistico della metropoli tedesca: espone in numerose gallerie le sue opere d’arte caratterizzate dal suo stile pittorico omoerotico, non solo in Germania, ma anche in Olanda, Francia, Belgio e Tailandia.
Musk Ming / Musk Boy
Musk Ming è uno pseudonimo. Il muschio (麝 shè) è un’essenza ricavata dalle ghiandole del cervo muschiato che viene usata spesso nella medicina tradizionale cinese. A differenza dell’Occidente, il muschio in Cina viene considerato una fragranza dalle connotazioni femminili e delicate piuttosto che forti e maschili. Ming (明 míng) invece è il suo nome di nascita, che si traduce come "luminosità" o "chiarezza".
In questi due autoritratti, eseguiti nel 2013, l’artista ha deciso di rappresentare il proprio pseudonimo attraverso vari simboli.
Nella prima opera “麝 Musk”(fig.1), l’autoritratto di Musk Ming, nudo e inginocchiato, abbraccia un esemplare di cervo muschiato nel suo habitat naturale. L’animale, vivendo solitario e molto spesso in isolamento, riflette perfettamente il carattere timido e sensibile dell’artista. Nella seconda invece, dal titolo "明 Ming”(fig.2), l’artista è immerso in uno spazio cosmico, assiso nella posizione buddhista del loto con le mani posizionate nel sigillo taoista del sole e della luna.
Esso è rappresentato dai suoi animali simbolici, il corvo e il rospo, i quali fin dalle origini della civiltà cinese sono associati allo yin e allo yang, le due forze primordiali determinanti del cosmo. Lo stesso motivo si ritrova, ad esempio, sullo stendardo funebre del figlio della marchesa di Dai eseguito durante la dinastia Han Occidentale (fig.3).
Un ulteriore richiamo alla cultura del proprio paese d’origine è costituito dai copricapi che l’artista indossa in queste opere. Sono entrambi di origine confuciana, il 儒巾 (rújīn) e il 进贤冠 (jìnxiánguān) e appartengono alla tradizione imperiale cinese.
L’artista si fa chiamare anche Muskboy, traduzione approsimativa e letterale di 麝香公子(shè xiāng gōng zǐ). Con questo nome Musk si riferisce ai
bei giovani dell’estetica cinese classica, il cui odore della pelle, secondo l’artista, ricorda molto quella del muschio selvatico.
Stile
“My first image of the ideal male beauty was the young and innocent soldiers I used to see at the military residence” Nonostante Ming sia nato dopo il decennio della Rivoluzione Culturale (1966-1976), l’influenza dei poster di propaganda maoista è particolarmente evidente nelle sue opere. Soggetti frequenti della sua arte sono uomini che indossano il tipico berretto verde dell’Esercito Popolare di Liberazione – o EPL (中国人民解放军, Zhōnggúo Rénmín Jiěfàngjūn), caratterizzato dall’inconfondibile stella rossa che brilla al centro del copricapo (fig.4).
L’autore stesso ammette di essere stato influenzato dal PLA Pictorial (解放军画报 jiěfàngjūn huàbào), rivista illustrata del’EPL (fig.5), che era solito osservare durante la sua infanzia.
In linea con gli ideali del partito comunista del tempo, la rappresentazione della mascolinità è caratterizzata da uomini muscolosi e potenti, eroi della patria che dovevano essere pronti a sconfiggere il nemico e a proteggere il proprio Paese. Ancora oggi, ad esempio in occasione del centenario del Partito Comunista Cinese (PCC) celebrato il primo luglio 2021, viene organizzata un’imponente cerimonia durante la quale le truppe dell’EPL marciano in Piazza Tiananmen (fig.6) per mostrare al Paese e al mondo intero la grandiosa potenza militare cinese. Il confronto tra queste immagini propagandate dai media cinesi e le opere di Ming evidenzia il grande divario nella rappresentazione della mascolinità ideale. Infatti, Ming si scontra con i modelli tradizionali, presentando i soldati in un modo completamente diverso: li ritrae in modi più stereotipicamente femminili o in pose provocanti che alludono al desiderio sessuale, che lo stesso artista non aveva potuto esprimere durante la sua adolescenza. (“Sensuality was a taboo. We had to hide our natural feelings and desires”). [1]
Inoltre, lo stile di Musk Ming intreccia gli elementi tradizionali cinesi e il realismo socialista con l’estetica omoerotica di Tom of Finland. Nelle sue prime opere, Musk Ming fa proprio lo stile dell’artista finlandese. Dal 2005 al 2008 si possono trovare vari esempi in cui Ming ha scelto di raffigurare uomini cinesi che indossano completi in pelle. Ad esempio in “Leather Uniform 制服风月”(fig.7) il soggetto indossa una giacca, dei pantaloni, dei boxer e un berretto militare in pelle. In Dark Room (fig.8), invece, il riferimento all’ambito fetish è suggerito non solo dall’abbigliamento, ma anche dal titolo dell’opera, che indica la stanza scarsamente illuminata dov’è possibile appartarsi per avere rapporti sessuali, molto comune nei locali gay berlinesi che l’artista in quegli anni iniziava a conoscere. L’influenza di Tom of Finland sulle opere di Ming è tale che nel 2011, per la mostra “Tom Of Finland and Mates”, la Galleria Mooiman di Groningen ha posto l’artista cinese a fianco ai disegni su carta di Tom.
Nelle opere successive, però, i cops con le giacche in pelle, tipici delle opere di Tom of Finland, si tramutano in esili concubini nascosti nei cortili della Città Proibita (fig.9) o in giovani atletici da soli, in posa in ambientazioni tipicamente cinesi.
I protagonisti delle tele dell’artista non risultano mai volgari. I genitali sproporzionati e le pose spinte dei cops e dei marines sono nascoste dall’ambientazione, dalle mani e dalle pose dei modelli, risultando in ogni caso fortemente sensuali grazie ai loro sguardi e alle allusioni suggerite dalle pose stesse. Ad esempio, i giovani nobili si appoggiano sulle balaustre (fig.10) di quello che sembra il Giardino della Grande Vista (大观园 Dàguānyuán), un paesaggio scenografico del romanzo classico cinese Sogno della Camera Rossa (红楼梦 Hónglóumèng), e vivono in un ambiente artificiale e isolato, una specie di Eden in cui si rifugiano per sfuggire dagli sguardi estranei ed entrare in intimità.
Berlino
“Berlin is a city of tolerance and freedom, where I can openly create and show my artwork and other’s without restrictions” Ming si trasferisce definitivamente a Berlino nel 2005, città dove vive tuttora. Decide di emigrare a causa degli atteggiamenti discriminatori dei suoi connazionali: si rifiuta di vivere nascosto e decide di lasciare la sua madrepatria per cercare la libertà. Nonostante le differenze culturali e la difficoltà dell’apprendimento della lingua tedesca, Berlino si rivela una città dall'atmosfera unica per la sua libertà e per la tolleranza sessuale. Ming può finalmente seguire il suo impulso artistico senza remore. La sua carriera inizia esponendo al Mann-O-Meter, centro di aiuto e informazioni per la comunità gay, proseguendo poi con mostre a Bangkok, Anversa e Groningen. Nel 2012, per la mostra personale “Cult, Superstition & Das Kapital“ presso la galleria Berlin Avantgarde, Ming realizza ”Das Kapital 资本论”(fig.11).
I volti dei protagonisti del socialismo, Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, sono incollati su dei corpi nudi e muscolosi mentre posano di fronte a un muro coperto di banconote di varie valute. Per l’esecuzione dell’opera, Ming prende ispirazione dai libri di testo di politica ed economia delle scuole cinesi che ha letto durante l’adolescenza, unendoli all’estetica della cultura del fitness e del consumo in stile pop-art americano. Quest’opera rappresenta l'influenza di Berlino sul suo repertorio, in termine di stile e di contenuto: “Everyone is equal in terms of nudity” [2] è il motto di questo dipinto e della mostra. L’artista sperimenta nello stesso periodo nuovi supporti artistici, tra cui quello digitale, registrando video di performance art e creando sculture multimateriali.
La più controversa tra queste ultime è “Red Sunshine 红色阳光”(fig.12), in cui un atletico Mao Zedong nasconde i propri genitali con la bandiera della Repubblica Popolare Cinese lasciando esposto però il fondoschiena.
La seconda parte dell'articolo sarà pubblicata il 29 Ottobre, sempre sul #GCBLOG.
NOTE
- https://radiichina.com/musk-ming-art-army-guys/?fbclid=IwAR28yS5Stl59iaYQ3qZLk_XI2- nRDQA_KyJ_vbn8ta8Jud2hjzeBXGJsT0U
- https://subtropicalasia.com/2020/08/11/224601
FONTI
- Steven Jiang, “Under Xi's rule, what is China's image of the 'ideal' man?”, CNN, 2019, consultato il 04/05/2021, <https://edition.cnn.com/style/article/china-masculinity-intl- hnk/index.html>
- Subtropical Asia, “Musk Ming: “Everyone is equal in terms of nudity””, 2020, consultato il 09/05/2021, <https://subtropicalasia.com/2020/08/11/224601/>
- Tomás Pinheiro, “Musk Ming on the Masculine Sensuality of His Army Guy Art”, Radii, 2020, consultato il 05/05/2021, <https://radiichina.com/musk-ming-art-army-guys/>
- ModernSky 摩登天空 Magazine Vol.15, GO CLUBBING IN BERLIN! 去柏林蹦个迪!, 2018, pp. 187-191, <https://twitter.com/MuskMing/status/1154428635782291456/photo/2>
- Christof Ruppin, “Musk Ming - chinesische Ästhetik unverhüllt”, “The orange Fruit” Kultur und Kunst in China - Trends und Kommentare, 2013, consultato il 2/05/2021 <http://chris- ein.blogspot.com/2013/06/musk-ming-chinesische-asthetik.html>
- Emily Aspinall, “Androchine 2.0: China’s Masculinity through Fresh Meat and Musk Ming”, The China Temper, 2020, consultato il 20/06/2021 <https://chinatemper.com/gender/china- masculinity>
- 王頔, “辛识平:“娘炮”之风当休矣”, 新华网 / Wangdi, Xinshiping:“Niangpao ” zhi fengdang xiuyi”, Xinhuawang, 2020, consultato il 5/07/2021 <http://www.xinhuanet.com/politics/2018-09/06/c_1123391309.htm>
- De Giorgi, Laura. "Costume o tortura? La fasciatura dei piedi in Cina." Deportate, esuli, profughe-Rivista telematica di studi sulla memoria femminile 16, 2011, pp. 50-62, <https://www.unive.it/pag/fileadmin/user_upload/dipartimenti/DSLCC/documenti/DEP/numeri/n16/05_16_DEPDe_Giorgi_c.pdf >
- Musk Ming 麝明 - "我愛你嘟比嘟 I Love U Doobydoo" 1980s bromance MV, 2017 <https://www.youtube.com/watch?v=FvUEMfesdNA&feature=youtu.bev>
- Martti Lahti, Dressing Up in Power, Journal of Homosexuality, 35:3-4, pp. 185-205, 1998
- Patrizia Piscitelli, “Deboli, modesti, timidi: il Ministero dell’Istruzione cinese rilancia il “vigore maschile””,Gender China, 2020, consultato il 20/07/2021, <https://genderchina.wixsite.com/website/post/deboli-modesti-timidi-il-ministero-dell-istruzione-cinese-rilancia-il-vigore-maschile>
- Hongwei Bao, Queer China: Lesbian and Gay Literature and Visual Culture Under Postsocialism, 2020, p.189
- 何佳子, “两会”独家|组建国家广播电视总局,几经变迁的 69 年广电发展路, 广电独家,搜狐,/ He Jiazi, “lianghui” dujia | zujian guojia guangbo dianshi zongju, jijing bianqian de 69 nian guangdian fazhan lu, guangdian dujia, Sohu, 2018, consultato il 25/07/2021, <https://www.sohu.com/a/225489620_613537>
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