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Gender China

La rappresentazione dell’omosessualità e della mascolinità nelle opere di Musk Ming (pt. 2)

Di Andrea Calzavara


Pechino – Go West ! – 2008

“- 我们的同志在困难的时候,要看到成绩,要看到光明,要提高我们的勇气 -" (Quando i nostri compagni sono in difficoltà, dobbiamo vedere i nostri successi, dobbiamo vedere la luce e dobbiamo aumentare il nostro coraggio). Si tratta di un estratto del discorso tenuto da Mao durante il funerale di Zhang Side, soldato cinese morto durante la seconda guerra sino-giaponese nell’ottobre del 1944, che Ming ha scelto di rappresentare in una sua opera (fig.13). Questo slogan, inserito all’interno del discorso “Servire il popolo” (为人民服务) , contiene il termine tóngzhì (同志), un vocabolo ambiguo che, oltre al suo significato politico di compagno (della rivoluzione comunista) o di commilitone, è usato negli ultimi tempi anche per riferirsi alle persone della comunità LGBTQ+.


Fig.13, Expectation, colori acrilici su tela, 100x80 cm, 2010

Nel 2008 Ming aveva già usato uno slogan come sfondo per alcuni suoi dipinti: si tratta dei caratteri “同一个世界 同一 个梦想 - One World, One Dream", per esprimere l’idea di uguaglianza. Le opere in questione appartengono alla serie “Go West! - 西行记 ” selezionate per essere esposte alla mostra “Olympic Fine Arts” in occasione delle Olimpiadi di Pechino. I protagonisti dei quattro disegni commissionati sono atleti cinesi nudi o in intimo immortalati durante la pratica sportiva (fig.14).




















Fig. 14, Olympic-Series, da sinistra verso destra:“Platform-diving”, “Runner”, “Gymnastics” e “Table-tennis”, inchiostro e acquerello su carta, 30x40 cm, 2008


Nel quinto pezzo invece(fig.15), come in un polittico, sembra che tutti e quattro gli uomini si riuniscano per celebrare la RPC, librando la bandiera in aria e guardando verso ovest. Poco prima dell’apertura dell’esibizione, tuttavia, le autorità cinesi decisero di rimuovere i dipinti a causa della loro "inadeguatezza". Questa scelta mette in luce la costante preoccupazione del governo cinese nel mantenere una precisa immagine dell’ “uomo cinese” e della sua mascolinità.


Fig.15, Go West!, 西行记, acquerello su carta, 115x75 cm, 2008

Questo tipo di repressione non si applica solamente alle belle arti, ma anche ai media con i loro numerosi esempi di censura. Gli uomini di Ming sono molto spesso caratterizzati dal proprio essere "innocente ma sexy" (又纯又欲) o più semplicemente “piccola carne fresca" (小鲜肉), termini coniati dai netizens cinesi per riferirsi a ragazzi con un look più effemminato, come ad esempio i giovani componenti di alcune boyband cinesi (es. Kris Wu 吴亦凡, Cai Xukun 蔡徐坤, Fan Chengcheng 范丞丞 ) che spesso indossano gioielli, trucchi e acconciature alla moda. Con milioni di followers sui social media e fan provenienti da tutto il mondo, queste star stanno dando forma a nuove idee di bellezza maschile, in contrasto con lo stereotipo di mascolinità virile predominante.

L'androginia è accettata da alcuni, ma è anche temuta da molti. Questa preoccupazione tende a provenire in particolare dalle generazioni più anziane in Cina, che sono state cresciute con un'idea istituzionalizzata di mascolinità. [1] L'agenzia Xinhua (Nuova Cina - 新华社), organo di stampa ufficiale della RPC, nel 2018 ha criticato questa nuova rappresentazione della virilità sostenendo che i giovani idols siano degli effemminati, delle “checche” (娘炮) e che mostrare uomini che indossano cosmetici in televisione sia "volgare" (低俗) e "decadente" (颓废), considerando tutto ciò una minaccia per il futuro della nazione. Questo contesto non si presenta certo come favorevole ad un ritorno di Ming in Cina: da un lato l’artista, sul piano personale, non ha fatto coming out con la propria famiglia, dall’altro, le sue opere e il suo sito rimangono censurati in patria. Inoltre, Ming ritiene la Cina un paese assurdo ed eccessivamente materialistico e la rappresentazione della mascolinità nella tradizione cinese che lo ha ispirato appare sempre più incompatibile con la forza muscolare apprezzata e proiettata dal leader cinese Xi Jinping in patria e all'estero. Infatti, Ming stesso afferma: "Strength is needed -- with muscles -- for militaries, revolutions and the proletariat, which means manual labor, but in traditional Chinese art and literature, male beauty is about being delicate, pale and pretty”, mettendo in luce la contraddizione nel modo in cui gli uomini sono stati raffigurati nel corso della storia cinese, dal periodo imperiale a quella comunista.


Rappresentazione femminile

Fig.16, Mei, 媚 Colori acrilici su tela, 40x60 cm, 2009

Nel corso della sua carriera, Ming non si è limitato esclusivamente alla rappresentazione di uomini-concubini e uomini-soldati rivoluzionari. Nella sua raccolta infatti possiamo trovare alcuni dipinti di sensuali concubine imperiali (fig.16) e di giovani guardie rosse, entrambe nude (fig.17). Sicure di loro stesse, mostrano il proprio seno, talvolta coprono i capezzoli con lunghe chiome nere o osservano direttamente lo spettatore: nel caso delle concubine in modo sensuale, nel caso delle guardie rosse in modo più sicuro e sprezzante.

Il lavoro di Musk Ming, come per la raffigurazione del sesso maschile, riflette il desiderio di una Cina in cui si celebra la diversità e la liberazione sessuale.

Fig.17, Midsummer, 盛夏 , acquerello su carta, 40x30 cm, 2009

Nel 2013 realizza il dipinto Pink Tears (fig.18), al centro del quale vediamo una donna cinese seduta a gambe incrociate su una sedia non visibile, circondata da uno sciame di farfalle rosa. Lungo la sua guancia destra scorre una lacrima rosa mentre lei afferra la scollatura del cheongsam (qipao 旗袍) e cerca di aprirla come se non riuscisse a prendere fiato. In primo piano, non a caso, si trovano i peidi scoperti della donna. Questa parte del corpo ha avuto un ruolo chiave nell’emancipazione femminile nella Cina di inizio XX secolo: infatti i tradizionali piedi fasciati, detti gigli d’oro, non permettevano alle donne di camminare normalmente, perciò lo srotolamento dei piedi è stata una delle prime azioni di emancipazione.

Fig. 19, Pink Tears, 粉泪, mixed media, 50x70 cm, 2013

Entrambi i simboli di oppressione e di liberazione si trovano in questa opera, che rappresenta efficacemente la condizione delle donne in Cina, dal passato al presente.


LightGeist Records e la musica

Dal 2013 Ming ha iniziato a produrre per la casa discografica berlinese LightGeist. Attraverso la musica prodotta e i vari MV, l’artista ha deciso di dare omaggio ai giorni del liceo e dell'università. Molti dei testi infatti provengono da note e appunti di quegli anni. Lo spirito del tempo che si respira è quello degli anni ’80 e ’90, anni in cui Ming viveva ancora in Cina prima del suo trasferimentio a Berlino e che tenta di ricreare attraverso i suoni e le immagini dei suoi video. Come tributo, assembla scene di vari film di quei tempi, creando una sorta di salto temporale nella Cina di trenta anni fa. Nel video “我愛你嘟比嘟 - I Love U Doobydoo” (fig.19), i soldati dell’EPL, spesso rappresentati da Ming, prendono vita attraverso gli spezzoni di film cinesi degli anni ’80: abbracci, sguardi e momenti di conforto tra tóngzhì (同志) suggeriscono ciò che oggigiorno viene definito bromance, ovvero una relazione intima ma non sessuale tra due uomini. Scene di questo genere sono bannate in Cina dal 2015, in seguito alle linee guida proposte dal China Television Drama Production Industry Association (中国电视剧制作产业协会) e sembra non ci sia ancora nessuna possibilità di apertura. Nel 2017, infatti, il China’s State Administration of Press, Publication, Radio, Film and Television (SAPPRFT), dal 2018 in mano al governo cinese, non permette la trasmissione di scene LGBTQ.


Fig.19, 我愛你嘟比嘟 I Love U Doobydoo, Music Video, 2017

Musk Ming continua a vivere a Berlino, uno spazio sicuro in cui può esprimersi liberamente e senza alcun tipo di censura da parte del governo locale. Il suo ritorno in madrepatria non è previsto nel prossimo futuro. Tuttavia, l'artista continua a mandare il suo messaggio di libertà come ben espresso nell'opera “Flying Dragon - 腾吟” (fig.20) in cui, circondato proprio da alcuni simboli della città berlinese tra cui l’Orso, la Porta di Brandeburgo, il Reichstag, un giovane ragazzo dell’EPL nudo incita a liberarsi da qualsiasi vincolo e convenzione sociale, non solo tramite la posa provocatoria, ma anche attraverso l’espressione idiomatica (成语 chéngyǔ) scritta sull’opera: 放浪形 骸 (fàng làng xíng hái), “liberati dalle convenzioni”.


Fig.20, Tattoo Series II – “Flying Dragon 腾吟”, inchiostro su carta, 40x30 cm, 2019

 

NOTE

[1] https://genderchina.wixsite.com/website/post/deboli-modesti-timidi-il-ministero-dell-istruzione- cinese-rilancia-il-vigore-maschile


FONTI

- Steven Jiang, “Under Xi's rule, what is China's image of the 'ideal' man?”, CNN, 2019, consultato il 04/05/2021, <https://edition.cnn.com/style/article/china-masculinity-intl- hnk/index.html>

- Subtropical Asia, “Musk Ming: “Everyone is equal in terms of nudity””, 2020, consultato il 09/05/2021, <https://subtropicalasia.com/2020/08/11/224601/>

- Tomás Pinheiro, “Musk Ming on the Masculine Sensuality of His Army Guy Art”, Radii, 2020, consultato il 05/05/2021, <https://radiichina.com/musk-ming-art-army-guys/>

- ModernSky 摩登天空 Magazine Vol.15, GO CLUBBING IN BERLIN! 去柏林蹦个迪!, 2018, pp. 187-191, <https://twitter.com/MuskMing/status/1154428635782291456/photo/2>

- Christof Ruppin, “Musk Ming - chinesische Ästhetik unverhüllt”, “The orange Fruit” Kultur und Kunst in China - Trends und Kommentare, 2013, consultato il 2/05/2021 <http://chris- ein.blogspot.com/2013/06/musk-ming-chinesische-asthetik.html>

- 苏释,“咸猪手万岁“,乐点 ,Dec 2013 #23,Su Shi, “Xianzhushou wansui”, Gayspot, Dicembre 2013 #23

- Emily Aspinall, “Androchine 2.0: China’s Masculinity through Fresh Meat and Musk Ming”, The China Temper, 2020, consultato il 20/06/2021 <https://chinatemper.com/gender/china- masculinity>

- 王頔, “辛识平:“娘炮”之风当休矣”, 新华网 / Wangdi, Xinshiping:“Niangpao ” zhi fengdang xiuyi”, Xinhuawang, 2020, consultato il 5/07/2021 <http://www.xinhuanet.com/politics/2018-09/06/c_1123391309.htm>

- De Giorgi, Laura. "Costume o tortura? La fasciatura dei piedi in Cina." Deportate, esuli, profughe-Rivista telematica di studi sulla memoria femminile 16, 2011, pp. 50-62, <https://www.unive.it/pag/fileadmin/user_upload/dipartimenti/DSLCC/documenti/DEP/numeri/n16/05_16_DEPDe_Giorgi_c.pdf >

- Musk Ming 麝明 - "我愛你嘟比嘟 I Love U Doobydoo" 1980s bromance MV, 2017 <https://www.youtube.com/watch?v=FvUEMfesdNA&feature=youtu.bev>

- Martti Lahti, Dressing Up in Power, Journal of Homosexuality, 35:3-4, pp. 185-205, 1998

- Patrizia Piscitelli, “Deboli, modesti, timidi: il Ministero dell’Istruzione cinese rilancia il “vigore maschile””,Gender China, 2020, consultato il 20/07/2021, <https://genderchina.wixsite.com/website/post/deboli-modesti-timidi-il-ministero-dell-istruzione-cinese-rilancia-il-vigore-maschile>

- Hongwei Bao, Queer China: Lesbian and Gay Literature and Visual Culture Under Postsocialism, 2020, p.189

- 何佳子, “两会”独家|组建国家广播电视总局,几经变迁的 69 年广电发展路, 广电独家,搜狐,/ He Jiazi, “lianghui” dujia | zujian guojia guangbo dianshi zongju, jijing bianqian de 69 nian guangdian fazhan lu, guangdian dujia, Sohu, 2018, consultato il 25/07/2021, <https://www.sohu.com/a/225489620_613537>


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